Postura Perfetta al Lavoro: Come Piccoli Cambiamenti Possono Fare la Differenza

Postura Perfetta al Lavoro: Come Piccoli Cambiamenti Possono Fare la Differenza

Ogni giorno incontro persone che arrivano nel mio studio con lo stesso problema: dolori alla schiena, al collo, alle spalle. Mi raccontano di quanto il lavoro li tenga inchiodati alla scrivania per ore, senza tempo né energia per muoversi. Mi dicono: “Giacomo, ho provato di tutto, ma il dolore non passa.”

Mi presento, io sono Bernini Giacomo, massoterapista, osteopata e dott. in scienze motorie. Nel mio lavoro aiuto le presone a migliorare e comprendere i propri dolori attraverso la terapia manuale e miglioramento del proprio stile di vita. 

Ascoltando le loro storie, vedo riflessi comuni: la postazione di lavoro poco ergonomica, l’abitudine di stare seduti troppo a lungo, il pensiero che, forse, sia tutto normale. Ma voglio dirti una cosa: non lo è. E, soprattutto, non deve essere così.

Anche io, qualche anno fa, ho attraversato un periodo simile. Durante i primi anni di studio e lavoro, passavo ore al computer, concentrato e dimenticando completamente il mio corpo. Non mi alzavo quasi mai, e quando lo facevo, mi accorgevo di avere le spalle rigide, la schiena indolenzita, un fastidio costante al collo. È incredibile quanto il corpo cerchi di adattarsi, anche quando gli stiamo chiedendo troppo. Ma la verità è che, prima o poi, ti presenta il conto.

Un giorno, ho deciso che era abbastanza. Non volevo più sentirmi schiavo del dolore, così ho iniziato a osservare come mi muovevo – o, meglio, come non mi muovevo – durante il giorno. Ho capito che la postura non è solo una questione di posizione, ma di attenzione, di ascolto. Il corpo ci parla continuamente, e la postura è uno dei suoi modi per farlo. Dovevo fare qualcosa.

Il primo cambiamento è stato regolare la mia sedia. Sembra banale, vero? Ma non lo è. Mi sono reso conto che la mia schiena non era affatto sostenuta. Ho trovato una sedia con un buon supporto lombare e, dove non era sufficiente, ho aggiunto un piccolo cuscino. In poco tempo, ho iniziato a sentire meno tensione nella parte bassa della schiena. Quel semplice gesto mi ha fatto capire quanto la postura dipenda dagli strumenti che usiamo ogni giorno.

Poi, ho spostato il monitor. Prima guardavo costantemente verso il basso, piegando il collo in una posizione che, col tempo, mi stava causando rigidità cronica. Ho sollevato lo schermo all’altezza degli occhi con un semplice rialzo. All’inizio sembrava strano, ma nel giro di pochi giorni il collo ha iniziato a ringraziarmi.

E poi, il passo più importante: mi sono dato il permesso di fare pause. Ogni mezz’ora, mi alzavo, anche solo per fare un giro della stanza. Non c’era bisogno di fare grandi cose. Qualche passo, un po’ di stretching semplice, come inclinare la testa da un lato all’altro o fare una torsione del busto. Mi sono accorto che ogni volta che tornavo alla scrivania, mi sentivo più leggero, più concentrato.

Questi piccoli cambiamenti hanno iniziato a trasformare le mie giornate. Ma non è stato solo il mio corpo a migliorare: la mia mente si sentiva più chiara, meno appesantita. Ho capito che il benessere non è solo una questione di esercizi o di dieta, ma di attenzione quotidiana a come viviamo.

Da allora, ogni volta che vedo un paziente con problemi simili, condivido la mia esperienza. Non perché la mia soluzione sia universale, ma perché voglio che sappiano che c’è una strada. Ecco alcuni dei consigli pratici che do più spesso, quelli che ho sperimentato in prima persona e che hanno aiutato tanti altri.

Regola la tua sedia. Assicurati che supporti bene la schiena e che i tuoi piedi tocchino terra. Se la sedia non è ergonomica, aggiungi un piccolo cuscino per la zona lombare.

Alza il monitor. Deve essere all’altezza degli occhi, così il collo rimane in una posizione naturale.

Muoviti. Non sottovalutare il potere di una pausa di 1 minuto. Anche solo alzarti e fare qualche passo può prevenire dolori e rigidità.

Organizza la scrivania. Tieni tutto ciò che usi frequentemente a portata di mano, per evitare di dover piegare il corpo in posizioni innaturali.

Sii gentile con te stesso. Non devi essere perfetto. La postura è un viaggio, non una destinazione.

Ho creato il percorso “Libera il tuo corpo” proprio per aiutare le persone a prendere consapevolezza di questi aspetti. È un programma che non si limita agli esercizi, ma ti guida verso abitudini migliori, giorno dopo giorno. Non è mai troppo tardi per iniziare.

Oggi, guardandomi indietro, mi rendo conto di quanto sia stato importante quel primo passo: ascoltare il mio corpo e fare qualcosa. Non aspettare che il dolore diventi insopportabile per agire. Anche un piccolo cambiamento, come regolare la tua sedia o ricordarti di alzarti ogni tanto, può fare una grande differenza. Tu hai il potere di trasformare la tua quotidianità, e io sono qui per aiutarti a farlo.

Quindi, la prossima volta che ti siedi alla scrivania, prenditi un momento. Chiediti: sto ascoltando il mio corpo? E, se la risposta è no, concediti il tempo di iniziare. Non te ne pentirai.